La nostra storia
Tutto ha inizio negli anni ’50, nei primi del dopoguerra, in una Milano che sta rinascendo, dove il giovane Angelo Marchesi, nemmeno ventenne, comincia a lavorare in un negozio di occhiali, specializzandosi in laboratorio ottico. I tempi sono molto duri ma il lavoro è tanto, c’è molto da fare, tanti i progetti, tanti i sogni, tanta la voglia. Angelo lavora sodo e piano piano comincia a costruirsi quella che diventerà ben altro che una professione.
Nel 1959 finalmente il grande salto, Angelo Marchesi, ormai giovane adulto comincia ad importare modelli e soprattutto disegnare personalmente i propri occhiali che tuttora pubblicati e riproposti, sono fonte di ispirazione di designer dell’occhiale e di future riedizioni.
Arrivano gli anni ’70 ed entrano in scena Guido e Sofia, figli di Angelo, che con lui continuano il grande sogno di disegnare e produrre i propri occhiali interamente artigianali. Sono gli anni dei Guy Marckys, disegnati da Guido, ispirato da grandi classici dell’occhialeria italiana.
Sono gli anni in cui l’occhiale diventa un accessorio e oggetto di moda, nascono la ricerca per le forme e lo studio del design. Sono del 1980 il modello Bondie ed i grandi Pantos colorati. Gli anni ’80 sono un’espressione di forme e colori. Occhiali esagerati, rotondi giganti, gocce e farfalle, le lenti sfumate e colorate.


E cosi si arriva al 1990, anni in cui l’ottica Marchesi comincia a riproporre occhiali storici, come lo 01, il Brera, lo Scala, ancora presenti nel campionario, che segnano un nuovo impulso nel design del laboratorio dando il via alla nascita di nuovi modelli che rappresentano tuttora l’immagine e la storia del nostro lavoro.
Oggi, Guido e Sofia, conoscono i loro occhiali come i loro figli. La loro ricerca è costante e li ha portati a conoscere artigiani e a lavorare al loro fianco, unendo all’arte dei “mastri occhialai” la ricerca di nuovi stili, materiali, forme, che ogni giorno apportano alla storica bottega una ventata di attualità e buon gusto.